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Inviato da avatar Sandro Pezzoni il 05-10-2015 alle 11:54

Il quartiere Stadera è un quartiere popolare vicino al Naviglio Pavese, a ridosso delle zone centrali della città: ricco di associazioni e un laboratorio di nuove contradizioni sociali. 

Angoli di città: Baia del Re o Quartiere Stadera

La storia del quartiere (da wikipidia)

Il quartiere Stadera nacque intorno ai caseggiati costruiti a partire dal 1926 dal Fascismo.

In un'area un tempo di aperta campagna ma già in corso di urbanizzazione, lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) costruì 1886 alloggi per le famiglie povere e gli sfrattati che abitavano nelle baracche del comune in zona Ticinese.

Il regime chiamò inizialmente il quartiere "28 ottobre" in ricordo della Marcia su Roma ma gli abitanti, quasi tutti operai, rifiutarono il nome e lo ribattezzarono Baia del Re ispirandosi al comandante Umberto Nobile che alla guida del dirigibile Italia raggiunse il Polo Nord con una sfortunata spedizione nel 1928, La spedizione era partita proprio da questa zona di Milano e la "Baia del Re" (Kingsbay) fu l’ultimo avamposto scandinavo da cui essa partì.

Solo nel dopoguerra compare il nome "Stadera" che nasce da una “pesa” che esisteva in una cascina sul naviglio che "pesava" le merci in uscita da Milano per la via d’acqua.

Il quartiere era posto nell'estrema periferia sud della città. Da allora la città è cresciuta e il quartiere si trova ormai alle porte del centro, eppure rimane ancora oggi sul confine tra emarginazione ed integrazione, tra degrado e riscatto. E' un quartiere storico di edilizia quasi esclusivamente popolare in cui abitano anziani soli ma anche tante famiglie giovani con molti bambini e un'alta presenza di migranti – soprattutto nordafricani – di prima e seconda generazione. Si presenta dunque come un laboratorio di contraddizioni dove la solidarietà va costruita a partire dai bisogni quotidiani.

Da you tube: Lo stadera, le sue voci


Stadera Antifascista (da symbiotic@)

Particolare importanza ebbe la Resistenza antifascista alla Baia del Re: testimoniata da moltissime lapidi, medaglie al valore e racconti come fenomeno collettivo, venne ricordata da documenti dell’Allied Screening Commission USA per il rifugio che le sue famiglie offrirono a prigionieri di guerra alleati, a rischio della vita.


Aspetti di interesse e criticità

La Resistenza durante la Liberazione, le numerosi lapidi (18) ricordano il sacrificio di numerosi giovani e giovanissimi che hanno trovato la morte nei campi di sterminio o sule montagne con i partigiani, tutti sono nati o risiedevano in quartiere. La storia è ben rappresentata nel volume curato dal professore Giuseppe Deiana e scritto dagli studenti dell'Istituto Allende (Partigiani della zona 15 - Frammenti della Resistenza italiana e milanese - ed. 1997).

In quartiere oggi risiedono numerose Associazioni: Baia del Re, Banca del Tempo 4Corti, Centro culturale Conca Fallata, Circolo Arci, I Percorsi, Simbyotic, Rosso si spera, Serpica-Lab, la sede dei "custodi sociali" molto attivi nell'aiuto agli anziani e il veterano "Centro Vincenziano" gestito dalle suore vincenziane e da gruppi giovanili che si occupano dei bambini e degli anziani che trovano nel centro un valido ambulatorio medico e infiermeristico). Tutte le associazioni operano nel campo della coesione sociale, della cultura, del tempo libero e dell'aggregazione dei residenti.

In quartiere sono presenti due sedi di partiti politici (PD e SEL) una sede sindacale dello SPI, un CAM (Centro Aggregativo Mutifunzionale) del comune di Milano. Una scuola primaria pubblica (Cesare Battisti) che opera attivamente oltre all'educazione e crescita dei bambini anche con iniziative importanti rivolte alle famiglie della zona.

E' presente un presidio della Polizia Locale del comune di Milano (via Palmieri).

Sono diversi gli artigiani importanti del quartiere che hanno avuto dall'amministrazione comunale il riconoscimento dell'Ambrogino e altre onorificenze, è il caso di Beppino Drali classe 1928 gregario di Fausto Coppi che ancora oggi aggiusta e vende biciclette in via Agilulfo, altra eccellenza il Laboratorio di burattini di Carlo Colla in via Montegani 35.

Altra importante presenza la Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, nota in tutta la città per le particolari luci e le importanti serate di musica classica.

Criticità.

La situazione di molti alloggi di edilizia popolare di proprietà IACP, sono vuoti per una ristrutturazione e un piano di recupero che non finisce mai e inoltre abusivismo e degrado sono ancora pesantemente presenti.

Una casa dello studente nuova è abbandonata e vuota da tre anni.

Numerosi locali ed esercizi pubblici della zona sono frequentati da numerosi extracomunitari giovani che sono motivo di tensione tra i residenti e temuti dagli anziani:

Disordine urbanistico e una scadente pulizia delle parti comuni sono motivo di insoddisfazione.

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