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Inviato da avatar Francesca Nagari il 01-10-2015 alle 21:30

Le informazioni e gli elaborati di seguito riportati sono stati estratti dalla nostra tesi di laurea magistrale in architettura intitolata: “Riscoprire il Naviglio Pavese. Un percorso di conoscenza e rinnovamento urbano e territoriale.” presentata presso il Politecnico di Milano a Luglio 2015. E’ possibile scaricare il testo completo con le tavole allegate a questo link...

La volontà primaria di questo lavoro è stata sicuramente quella di capire il territorio oggetto di studio, al fine di sviluppare progetti coerenti che valorizzino il ricco patrimonio ambientale, architettonico, storico e culturale che caratterizza il Naviglio Pavese e i Comuni da esso attraversati. L’obiettivo principale è stato quindi quello di offrire nuove opportunità di sviluppo sostenibile al Sistema Naviglio inteso non solo come canale d’acqua a sé stante ma anche come insieme di elementi urbani e paesaggistici.

Per questo il lavoro di progettazione si dedica principalmente alla valorizzazione e all'integrazione delle piste ciclabili, alla riattivazione della navigabilità per tratti e alla riqualificazione, con l'inserimento di funzioni pubbliche, di aree abbandonate adiacenti al corso del Naviglio.

...Il Naviglio in breve

Il Naviglio Pavese ha origine dalla Darsena di Porta Ticinese a Milano e sbocca nel Fiume Ticino, in riva sinistra, a circa 400 metri a valle dei bastioni della città di Pavia. Il suo percorso, lungo all’incirca 33 km, si snoda in linea retta in direzione sud-ovest fino a Binasco dove piega a sud fino a raggiungere il capoluogo pavese. A causa della morfologia della pianura, lungo il tracciato del canale sono state realizzate delle conche di navigazione per poter mantenere un invaso tale da garantire l’alimentazione della rete secondaria di irrigazione. Infatti, benché costruito attraverso un territorio già ben fornito di acque da secoli, il Naviglio Pavese lascia lungo il suo percorso i tre quinti dell'acqua ricevuta a Milano: ciò permette l'irrigazione di cinquemila ettari di coltivazioni estive e di cento ettari di prato perenne.

Il canale copre un dislivello complessivo di 57,5 m, dall’incile della Darsena sino al Confluente, superato principalmente attraverso 12 salti di fondo, in corrispondenza delle 12 conche di navigazione. La larghezza della sezione, quasi sempre rettangolare, è più o meno costante e pari a 10-11 m, anche se lungo il percorso troviamo diversi allargamenti che servivano come bacini di scambio per due imbarcazioni.

Il Naviglio di Pavia è stato declassato a semplice canale di irrigazione e la sua funzione di trasporto è stata sospesa definitivamente con la legge n.450 dell'1 agosto del 1978, trasferito alla Regione Lombardia e sottoposto alla disciplina prevista per le alte opere d’irrigazione d’interesse regionale.

Qui di seguito presentiamo, focalizzando l'attenzione sul territorio milanese, le analisi svolte nell'ambito della tesi, su diverse tematiche.

 

Trasporti e ciclabilità

Estratto Tavola 01 - Sistema infrastrutturale. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 01 - Sistema infrastrutturale. Versione integrale consultabile a questo link...

La tavola dei trasporti riporta il sistema della mobilità, sia privata che pubblica. L’intento è quello di sottolineare il rapporto che questo sistema ha con il corso del Naviglio Pavese e dei centri abitati che esso attraversa. La rete ferroviaria, che collega efficacemente Milano e Pavia, serve lungo il percorso del Naviglio esclusivamente il piccolo Comune di Certosa di Pavia. Molto più servito dai mezzi pubblici il tratto di Naviglio nel Comune di Milano, il quale si avvale della presenza di due stazioni ferroviarie nelle immediate vicinanze quali Pt. Genova sulla linea Milano-Mortara-Alessandria e Romolo sulla linea suburbana S9 Albairate-Seregno, di quattro stazioni metropolitane della linea M2 (Pt.Genova, Romolo, Famagosta e Abbiategrasso) e di altri numerosi mezzi pubblici urbani, quali bus, filobus e tram. Non molto lontano dal Naviglio sono anche le stazioni metropolitane della linea M2 di Assago Milanofiori Nord e Assago Milanofiori Forum, poste però lungo l'autostrada A7 Milano-Genova e divise dal Naviglio da un'ampia zona industriale e commerciale. Elemento che caratterizza fortemente il corso del Naviglio Pavese è la corsa ravvicinata della Strada Statale dei Giovi (SS35) dalla Circonvallazione esterna di Milano (viale Liguria - viale Tibaldi) all'ingresso nella città di Pavia, in prossimità dello Stadio Comunale Pietro Fortunati.

 

Estratto Tavola 04 - Rete ciclopedonale. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 04 - Rete ciclopedonale. Versione integrale consultabile a questo link...

L'Alzaia Naviglio Pavese accoglie inoltre un percorso ciclopedonale per il 78,6 per cento (26,1 km) della sua lunghezza complessiva di 33,17 km. Esso è stato catalogato e diviso da noi in percorsi in sicurezza, che coprono 18,62 km, e percorsi non in sicurezza, 7,47 km. Il restante 21,3 per cento (7,07 km di alzaia) del percorso è mancante. Questi pochi chilometri assenti sono concentrati in particolare nel tratto milanese dell'alzaia: è però nelle previsioni del Piano Territoriale Regionale d'Area Navigli Lombardi (PTRA) il completamento del percorso. Si nota inoltre come la rete ciclopedonale secondaria sia costruita al fine di collegare l'alzaia ai luoghi di particolare interesse ubicati nelle vicinanze del Naviglio Pavese e/o per disegnare un itinerario di collegamento tra diversi elementi paesaggistici fondamentali del territorio lombardo come Naviglio Grande e Naviglio Pavese.

 

Ambiente

Estratto Tavola 02 - Sistema ambientale. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 02 - Sistema ambientale. Versione integrale consultabile a questo link...

L’analisi del sistema ambientale serve a capire il tipo di rapporto che intercorre tra il Naviglio Pavese e il territorio che lo circonda. Il sistema delle acque è fondamentale per la sussistenza, l’equilibrio ecosistemico e la rigenerazione ambientale di questa zona. Il Naviglio Pavese, spina importantissima per l’agricoltura, è caratterizzato da molte bocche di presa per l’irrigazione. Ciò che caratterizza l’area intorno al Naviglio è sicuramente la vastità dei terreni agricoli che si estendono dalla periferia sud di Milano sino alle porte della città di Pavia. Tra le differenti colture spicca senza dubbio quella del riso: la risaia, coltivazione molto particolare anche dal punto di vista percettivo del paesaggio, si presenta come uno dei capisaldi del territorio agricolo. Si può notare anche la presenza di aree boschive e cespugliose, oltre ai pioppeti. La ricchezza del territorio attraversato dal Naviglio Pavese è sottolineata anche dalla presenza di due grandi Enti Parco che la tutelano: nella Città Metropolitana di Milano, il Parco Agricolo Sud Milano; nel pavese invece la scena è dominata dal Parco Lombardo della Valle del Ticino.

All’interno del Parco Agricolo Sud Milano si osserva la presenza di diversi parchi locali: il Parco delle Risaie, il quale viene attraversato in parte dal Naviglio; il Parco Agricolo Ticinello; il Parco della Vettabbia. Nelle aree metropolitane notiamo la presenza di parchi comunali, aree verdi e giardini.

 

Punti di interesse

Estratto Tavola 05 - Mappa dei punti di interesse. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 05 - Mappa dei punti di interesse. Versione integrale consultabile a questo link...

La mappatura dei punti di interesse è importante per individuare le attrattive del territorio attraversato dal Naviglio Pavese, le quali poi possono rientrare come capisaldi all’interno di un Sistema. Sono state prese in considerazione quattro macro categorie fondamentali all’interno delle quali far rientrare i punti individuati: beni storici; cascine e agriturismi; servizi alla persona; parchi pubblici e aree verdi. Le prime tre sono state individuate come elementi puntuali mentre l’ultima si presenta con elementi di tipo areale. Tra i beni storici ritroviamo: chiese particolarmente significative come la Basilica di Sant’Eustorgio a Milano e diversi castelli. Le cascine storiche sono ampiamente diffuse nel territorio agricolo circostante il Naviglio Pavese e tra queste si sono volute selezionare quelle che vendono direttamente al pubblico i loro prodotti e/o svolgono attività didattiche. Rientrano in questa categoria anche gli agriturismi i quali sono spesso cascine storiche ristrutturate e riadattate a questo scopo. Nelle vicinanze del canale notiamo la presenza di diversi poli culturali quali teatri e musei. In particolare nel Comune di Zibido San Giacomo troviamo il MUSA, Museo Salterio Officina del Gusto e del Paesaggio, affacciato proprio sul Naviglio. Poco distante, a Binasco, ci sono altri due musei: il MUMAC, Museo della Macchina per Caffè, e il Museo Kartell. Per quanto riguarda le aree verdi e i parchi sono stati individuati: due piccoli parchi urbani nell’area milanese (Parco delle Basiliche e Parco Chiesa Rossa) e il sistema dei tre grandi parchi locali addossati a Milano (Parco delle Risaie, Parco Agricolo Ticinello, Parco della Vettabbia).

 

Aree dismesse

Estratto Tavola 06 - Mappa delle aree dismesse. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 06 - Mappa delle aree dismesse. Versione integrale consultabile a questo link...

Il numero di aree dismesse nei Comuni attraversati dal corso del Naviglio Pavese è molto elevato e ciò influisce notevolmente sulla percezione che si ha di questo territorio. Le dimensioni sono variabili: da singoli edifici ad amplissime aree ex industriali in completo stato di abbandono e degrado. In particolare sono state prese maggiormente in considerazione quelle aree a ridosso del Naviglio, la maggior parte delle quali vi si affaccia direttamente. Partendo da Milano troviamo l’edificio Ex Molini Certosa, costruito nei primi del ‘900 era un deposito di farina. A Rozzano, in sponda sinistra come il sito precedente, si nota una grande area libera a ridosso della A50 Tangenziale Ovest di Milano. Nel comune di Zibido San Giacomo c’è l’ex Tintoria Tessuti Ticino dismessa nel 2006. Tutte queste aree potrebbero essere prese in considerazione quali punti di partenza per una rigenerazione del Sistema Naviglio.

 

Manufatti idraulici, ponti e navigabilità

Estratto Tavola 08 - Mappa dei manufatti idraulici. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 08 - Mappa dei manufatti idraulici. Versione integrale consultabile a questo link...

Lungo il corso del Naviglio Pavese sono presenti 12 conche di navigazione e 2 serie di pennelli per la biodiversità (sistema piuttosto semplice che aiuta la sopravvivenza e la proliferazione delle diverse specie ittiche), la prima a Giussago e la seconda a Pavia. La nomenclatura data a questi manufatti riprende il Piano strategico per la valorizzazione dell’area dei Navigli Lombardi e Banca dati georeferenziata per la valorizzazione degli insediamenti di qualità, Consorzio di Bonifica Est Ticino - Villoresi 2010.

Il dislivello complessivo dalla Darsena di Milano fino alla confluenza con il Ticino a Pavia è di 57,5 metri. Le 12 conche, di cui due doppie o “accollate”, permettono di superare circa 44 metri di questo divario. La pendenza, seppur minima, del canale stesso permette di superare i restanti 16,5 metri. Tutte le conche di navigazione sono ancora dotate di portoni di monte e di valle, ma le uniche già restaurate si trovano nel Comune di Milano: Conchetta (PM1) e Conca Fallata (PM4). In quest'ultima venne realizzata una piccola centrale idroelettrica, oggi non funzionante. Di seguito, percorrendo il Naviglio da Milano verso Pavia, si incontrano: la Conca di Rozzano (PM10) nell'omonimo comune, la Conca di Moirago (PM14) nel Comune di Zibido San Giacomo (MI) e la Conca di Casarile (PM30), proprio a Casarile (MI) che non sono in grado di consentire il passaggio di imbarcazioni a causa del pessimo stato di conservazione delle opere idrauliche. Proseguendo ancora si incontrano la Conca di Nivolto (PM37) nel Comune di Vellezzo Bellini (PV) e la Conca di Certosa (PM42) nel Comune di Certosa di Pavia (PV), le quali presentano ulteriori ostacoli che impediscono il passaggio dei natanti. Le ultime cinque conche, anch'esse inutilizzabili per la navigazione, si trovano tutte nel territorio comunale di Pavia e sono: la Conca di Cassinino (PM47) nelle campagne pavesi; la Conca di Pt. Cairoli (PM52) nei pressi di Borgo Calvenzano; la Conca del Poligono (PM53), la quale è una doppia conca; la Conca di Pt. Garibaldi (PM54) nei pressi della stazione di Pavia Pt. Garibaldi; la Conca del Confluente (PM56), formata da due conche accollate, si trova in corrispondenza della confluenza con il Fiume Ticino. Sono presenti inoltre 34 bocche di derivazione, di cui 27 in sponda sinistra e 7 in sponda destra, e 8 scaricatori, 2 in sponda destra e 6 in sinistra. Essi non costituiscono in alcun modo ostacolo ad una possibile navigazione.

 

Estratto Tavola 09 - Mappa dei ponti. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 09 - Mappa dei ponti. Versione integrale consultabile a questo link...

Il Naviglio Pavese è attraversato da 50 ponti, di cui 28 carrabili, 19 pedonali e 3 ferroviari. Si può notare che la stragrande maggioranza dei ponti pedonali si trova o a Milano o a Pavia. Nel Comune di Milano troviamo 6 passerelle, alcune in metallo ed altre in muratura, le quali hanno tutte un tirante libero di almeno 3 metri sul livello dell’acqua. Nel Comune di Pavia sono presenti invece 7 ponti pedonali i quali sono per lo più affiancati ai ponti carrabili a raso presenti nel centro della città. I ponti ferroviari sono collocati esclusivamente nei due capoluoghi di Provincia: uno a Milano e due a Pavia.

Nonostante la quantità di ponti presenti sul Naviglio Pavese quest’ultimo viene spesso considerato “inattraversabile”. Ciò è riscontrabile soprattutto nella città di Milano dove il canale viene spesso percepito come una cesura forte nel territorio. Molte aree poste su un lato del Naviglio infatti sono completamente scollegate da quelle che si trovano di fronte sull’altra sponda e ciò influisce fortemente sulle dinamiche sociali.

 

Estratto Tavola 10 - Carta della navigabilità. Versione integrale consultabile al link...
Estratto Tavola 10 - Carta della navigabilità. Versione integrale consultabile a questo link...

La carta riporta lo stato della navigabilità del Naviglio Pavese e parzialmente anche quella del Naviglio Grande così da avere un quadro più completo nell’ottica di una possibile riattivazione complessiva del sistema. Il Grande oggi risulta essere classificato come completamente navigabile ed effettivamente viene navigato per piccoli tratti.

Il principale strumento che si occupa di orientare le trasformazioni territoriali finalizzate alla valorizzazione del sistema dei navigli lombardi è il Piano Territoriale d'Area Navigli Lombardi (PTRA), di cui ritroviamo nell’elaborato relativo l’obiettivo navigabilità per il Naviglio Pavese. Il percorso del canale è stato diviso in tratti navigabili e tratti non navigabili sulla base della situazione attuale. L’analisi dei risultati evidenzia la presenza di alcune criticità, la cui soluzione è condizione necessaria al ripristino della navigazione: attraversamenti a raso e manufatti idraulici da restaurare. Si nota la presenza di 4 ponti stradali a raso: ponte di Milanofiori (PM4C4-D) a Rozzano con tirante d’aria pari a 41 cm; ponti del Campo Sportivo (PM50C), di via Ghidoni (PM50D50-E) e di via L. il Moro (PM50G), situati a Pavia nel tratto compreso tra lo Stadio e la darsena di Borgo Calvenzano, con tiranti d’aria pari a 219 cm, 54 cm e 48 cm; presenza di un ponte con tirante d’aria limite pari a 224 cm (ponte Strada per Giussago, PM37B) a Vellezzo Bellini e di una passerella pedonale con tirante d’aria insufficiente (passerella del cimitero di Casarile, PM30B) a Casarile; presenza di due ponti levatoi privi del meccanismo di movimentazione: ponte di Badile (PM17B) a Zibido San Giacomo e ponte di Borgarello (PM43C) a Borgarello; presenza di due serie di pennelli in tavole di legno e relative opere di protezione sulla sponda opposta realizzate in tronchi, finalizzate alla diversificazione dell’habitat acquatico, a Giussago (PM31) e Pavia (PM49).

Per quanto riguarda i manufatti idraulici si può notare come già detto in precedenza che le prime due conche sul Naviglio, Conchetta e Conca Fallata, sono state restaurate mentre tutte le altre necessitano di interventi di grande entità per il ripristino della loro funzione. Ultimo nodo problematico per la riattivazione completa della navigazione risulta essere anche il dislivello di circa 2 metri nella confluenza tra Naviglio Pavese e Fiume Ticino. Rispetto alla velocità della corrente, invece, il Naviglio Pavese non presenta alcun tipo di problematica: la velocità non risulta mai superiore a 0.8 m/s, mantenendosi al di sopra di 0.5 m/s solo fino alla conca di Moirago. Dalla stima dei tempi di navigazione, compresi quelli di riempimento delle conche, si può concludere che gli itinerari che sono obiettivi del PTRA (dalla Darsena di Milano ad Assago; da Certosa di Pavia a Borgo Calvenzano, Pavia) sono sostenibili dal punto di vista della navigazione turistica: circa 1 ora 30 minuti in discesa e circa 2 ore in salita per il tratto milanese; 1 ora e 30 minuti sia in discesa che in salita per il tratto pavese.

In passato sono stati avviati diversi studi per il ripristino di alcuni tratti della navigazione sul Naviglio Pavese. Ad esempio, lo studio di fattibilità per il recupero funzionale della navigazione sul tratto tra la Certosa di Pavia e il fiume Ticino, risalente al 2002 ed affidato dal Comune di Pavia all'Istituto per i Navigli e all'Associazione Amici dei Navigli. L'operazione ipotizzava il recupero di uno dei tratti più ricchi dal punto di vista storico e ambientale di tutto il percorso del Naviglio e voleva essere un'anticipazione del recupero della navigazione sull'intero Naviglio Pavese.

 

Per conoscere il Naviglio Pavese parte 2

A completamento della fase analitica sul sistema del Naviglio Pavese abbiamo voluto presentare una proposta per quanto riguarda la riattivazione della navigazione e inoltre, con le informazioni raccolte durante i sopralluoghi che abbiamo effettuato e ai preziosi spunti che ci sono arrivati dalle diverse associazioni che insistono sul territorio, abbiamo elaborato un’analisi SWOT a supporto della successiva fase di progettazione.

 

La riattivazione della navigazione e gli interscambi con la mobilità pubblica


Estratto Tavola 11 – Infrastrutturazione Sistema Naviglio Pavese. Versione integrale consultabile a questo link...

A seguito dell'individuazione dei tratti navigabili o non navigabili, e di tutti quei manufatti che ostacolano la riattivazione della navigazione sul Naviglio Pavese (Tavola 10 - Carta della navigabilità. Versione integrale consultabile a questo link...), abbiamo deciso di proporre due obiettivi di navigabilità: primaria e secondaria nel tempo.

I tratti di riattivazione primaria, in un primo momento solamente turistica, riprendono e ampliano i tratti previsti dal PTRA (Piano Territoriale Regionale d’Area Navigli Lombardi).

Si prevede la riattivazione della navigazione dalla Darsena di Milano fino al Museo Salterio Officina del Gusto e del Paesaggio di Moirago (frazione di Zibido San Giacomo), risolvendo il nodo problematico del ponte a raso di Assago (punto in cui si interrompe l'obiettivo navigabilità del PTRA) e dai Molini Certosa, situati a Certosa di Pavia, fino a Pavia Borgo Calvenzano. In seguito alla valutazione dei tempi di navigazione eccessivi causati dalle molteplici concate consecutive si è deciso di non riattivare la Scala d’acqua di Pavia alla confluenza con il Ticino. Il tratto mancante verrà integrato con un servizio di navette.

Di seguito vengono riportati i tempi di percorrenza in discesa (TD) e in salita (TS) e i tempi di concata (TC) relativi ai due tratti sopra citati, con velocità di navigazione stimata pari a 4 kN.

 

Tratto Milano-Zibido San Giacomo:

Da Darsena a Conchetta                                                TD = 5 min; TS = 8 min

Conchetta                                                                     TC = 6 MIN

Da Conchetta a Conca Fallata                                         TD = 14 min; TS = 26 min

Conca Fallata                                                                 TC = 13 MIN

Da Conca Fallata a Conca di Rozzano                              TD = 36 min; TS = 60 min

Conca di Rozzano                                                           TC = 11 MIN

Da Conca di Rozzano a MUSA (Conca di Moirago)            TD = 10 min; TS = 15 min

 

Tratto Certosa di Pavia-Pavia:

Conca di Certosa                                                             TC = 13 MIN

Da Conca di Certosa a Conca di Cassinino                        TD = 25 min; TS = 28 min

Conca di Cassinino                                                          TC = 14 MIN

Da Conca di Cassinino a Conca di Pt. Cairoli                     TD = 35 min; TS = 37 min

 

Vengono inoltre previsti tre imbarcaderi, oltre alla Darsena, per il tratto milanese: Milano Molini Certosa, Milano Cascina Basmetto e Moirago MUSA; e due imbarcaderi per il tratto pavese: Certosa di Pavia e Pavia Borgo Calvenzano.

In un'altra mappa sono riportati gli interscambi tra i nuovi imbarcaderi, i mezzi pubblici (treni, metropolitane, filobus, tram e bus) e le stazioni di bike sharing esistenti a Milano e a Pavia. Il servizio di noleggio biciclette viene integrato con nuove stazioni di progetto posizionate in corrispondenza degli imbarcaderi così da facilitare il raggiungimento dei vicini punti di interesse.

Il tratto di riattivazione secondaria è costituito dal tratto centrale, che va appunto da Moirago (Zibido San Giacomo) a Certosa di Pavia. La navigabilità in questo tratto verrebbe riattivata esclusivamente a seguito del riscontro positivo dei primi due tratti che fungono da “piloti” nella riattivazione complessiva del Sistema.

L’analisi S.W.O.T. riportata di seguito è stata elaborata su questo tratto di riattivazione primaria.

 

L'Analisi S.W.O.T. applicata al Naviglio Pavese nel territorio milanese

In seguito all’analisi territoriale e socio-culturale abbiamo deciso di sfruttare le possibilità date dalla S.W.O.T. Analysis utilizzandola come supporto alla definizione delle strategie di intervento per la valorizzazione e la riqualificazione del Naviglio Pavese, inteso non solo come tracciato d’acqua ma soprattutto come spina dorsale di un sistema paesaggistico particolare.

L’analisi S.W.O.T. (acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) è un’analisi di supporto alle scelte progettuali. Essa si basa sullo studio dei punti di forza e di debolezza dell’oggetto analizzato e delle opportunità e minacce del contesto di riferimento.


Estratto Tavola 12 – S.W.O.T. – Fase di valutazione – Milano-Zibido San Giacomo. Versione integrale consultabile a questo link...

Durante la fase di valutazione sono stati analizzati i punti di forza (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) rispetto a tre diversi sistemi: il sistema infrastrutturale; il sistema ambientale; il sistema insediativo. Ognuno di essi è stato localizzato sulla mappa con un diverso simbolo e colore.

In seguito sono state definite le strategie di intervento per la valorizzazione e la riqualificazione del Naviglio Pavese nei tratti oggetto di studio.


Estratto Tavola 13 – S.W.O.T. – Strategie di intervento – Milano-Zibido San Giacomo. Versione integrale consultabile a questo link...

 

Sistema infrastrutturale

Per il sistema infrastrutturale le strategie elaborate prevedono prima di tutto il completamento del percorso ciclopedonale che parte da Pavia per arrivare sino alla Darsena di Milano e la sistemazione dello stesso (STR 1) sia per quanto riguarda la sicurezza, anche degli incroci con le vie molto trafficate (STR 2 e STR 4), sia per la realizzazione di nuovi attraversamenti ciclopedonali per collegare in modo più adeguato le aree affacciate sulle sponde del Naviglio (STR 3).

Per consentire poi la navigabilità è necessario prima di tutto restaurare e rimettere in funzione le conche (STR 5) e riprogettare il ponte a raso sito nel Comune di Assago (STR 6), il quale presenta un tirante libero dal pelo dell’acqua di molto inferiore ai 3 metri (limite minimo per il passaggio delle imbarcazioni). Inoltre, riattivando la navigabilità, diventa indispensabile realizzare gli imbarcaderi (STR 7) in posizioni strategiche per il raggiungimento dei diversi punti di interesse presenti nel territorio circostante il Naviglio Pavese.

 

Sistema ambientale

Le azioni strategiche individuate a livello ambientale mirano alla valorizzazione delle aree verdi affacciate sul Naviglio Pavese o poste nelle immediate vicinanze (STR 8) anche mettendole a sistema tra loro (STR 10). Ciò significa creare collegamenti più efficienti tra queste zone e realizzare percorsi o itinerari ciclopedonali ad hoc. Ad esempio è necessario collegare gli importanti percorsi ciclopedonali presenti all’interno del Parco delle Risaie (STR 11) con il nuovo percorso ciclabile in progetto all’interno del Comune di Milano.

Vista la scarsità di alberature e di spazi verdi nel tratto cittadino più centrale, dalla nuova Darsena sino al quartiere Torretta, si è pensato di posizionare delle nuove alberature (STR 9) così da riqualificare quelle aree, dove l’asfalto è preponderante, dandogli nuova vitalità.

Si rende necessario inoltre regolamentare le aree abusive poste nelle immediate vicinanze del Naviglio, in particolare gli orti abusivi di proprietà familiare non vanno rimossi ma gli va data un’unitarietà (STR 13).

A livello proprio del Naviglio Pavese inteso come canale, seguendo l’esempio, purtroppo non attivo, del restauro di Conca Fallata, si potrebbero sfruttare i salti delle conche per produrre energia idroelettrica (STR 12).

 

Sistema insediativo

A livello dell’urbanizzato, nello specifico all’interno del Comune di Milano, l’intento è quello di valorizzare il tratto più centrale del Naviglio Pavese dando maggior rilievo ai quartieri storici popolari che affacciano sul canale (STR 14) e riqualificando per dare nuova vita agli edifici industriali dismessi quali memorie del passato della città (STR 17). Tra questi, ad esempio, troviamo il complesso degli ex Molini Certosa affacciato sulla sponda sinistra del Naviglio Pavese. Inoltre, sempre a Milano, notiamo la presenza di edifici residenziali con un alto impatto visivo che andrebbe mitigato (STR 16).

Per il sistema insediativo di quest’area di fondamentale importanza è la presenza di moltissime aziende agricole sparse nel territorio agricolo (Parco delle Risaie, Parco Agricolo Ticinello, Comune di Zibido San Giacomo), le quali vendono i loro prodotti direttamente al pubblico e offrono anche attività didattiche. Sarebbe auspicabile mettere a sistema tutte queste cascine storiche, sia per il patrimonio culturale sia per il potenziale attuale che costituiscono (STR 15), creando un consorzio per la vendita dei prodotti a chilometro zero.

 

Francesca Nagari e Laura Lossi

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